Architettura religiosa: i templi minori

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L’antecella del Tempio III. A fianco della porta di entrata, a sinistra, è conservata una mensola che sostiene la statua incompleta di una figura maschile. A destra, l’accesso della cella

L’area templare non é limitata al grande Temenos, ma all’interno dell’abitato vennero costruiti in un periodo coevo, numerosi templi di minori dimensioni, di cui solo quattordici sono stati finora messi in luce e che presentano caratteri architettonici completamente diversi. Infatti se nel grande Temenos, la nuova struttura a iwan ha un’applicazione quasi esclusiva, lo schema architettonico di questi templi è quello tradizionale mesopotamico: una mescolanza di tradizione babilonese e assira composta da una grande antecella larga e da una cella, più frequentemente profonda, che ospita l’altare e l’effigie sacra. Analogamente, gli dei della tradizione mesopotamica (Nabu e Nergal) trovano qui il loro luogo di culto, mentre non compaiono nel Temenos.

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Veduta del Tempio XIII da Est. In primo piano i muri esterni della cella. Davanti al tempio, in secondo piano, il cortile sacro delimitato, a destra, da una serie di iwan. In lontananza il Temenos

Diversamente da quelli del santuario centrale, i templi minori hanno iscrizioni che testimoniano come essi siano stati costruiti o restaurati dalle tribù arabe, nomadi o ormai stanziate nella città, che afferiscono al grande centro sacro, costruendo nella sua area templi e tombe. Lo stretto e continuo rapporto tra sedentari e nomadi è ben documentato dalle numerose iscrizioni.

I templi minori solo sporadicamente presentano una ricca decorazione architettonica, analoga a quella ritrovata nel Temenos, ma tale mancanza non denota una loro povertà, poiché è stata ritrovata al loro interno una ricchezza straordinaria di statue, rilievi e oggetti che indicano una stretta connessione con il potere regale e con i culti del grande santuario. Infatti appaiono qui numerosi i rilievi che raffigurano le divinità arabe che hanno il loro culto all’interno del Temenos e le statue dei sovrani che, d’altra parte, si fregiano del titolo di “Re degli Arabi”.

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Pianta dei Templi III e IV

Inoltre solo in questi templi sono state scoperte testimonianze della presenza di popolazioni straniere che possono qui dedicare, in latino o palmireno, statue, steli ed iscrizioni alle divinità locali.

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Scavo da parte degli archeologi iracheni nel Tempio IV