

La decorazione architettonica è ricchissima, con una grande varietà di temi e coinvolge, con una esuberanza quasi “barocca”, capitelli, architravi, stipiti e archivolti. Le modanature di origine ellenistico-romana si arricchiscono di temi apotropaici e magici, come si vede nel fregio attribuibile alla fase più tarda del tempio di Maran: grifi, scorpioni, occhi del diavolo, teste di Medusa ed esseri fantastici anguiformi. E’ possibile che tale sovrabbondanza decorativa, tipica dell’architettura templare di Hatra, sia in realtà una caratteristica del II sec. d.C., poiché i templi di Shahiru e di Samya, probabilmente più antichi, ne sono privi.

Dall’inizio del II sec. d.C., gli archivolti delle entrate di tutti gli iwan sono fastosamente decorati con sculture ad alto rilievo, che rappresentano busti di divinità, di sovrani e simboli religiosi. Le facciate dei templi sono ulteriormente arricchite da rilievi con motivi apotropaici e, nei Grandi Iwan in particolare, numerose mensole a varia altezza sulla facciata, dovevano reggere le statue dei maggiorenti della città, per quanto si può giudicare dai ritrovamenti nelle macerie ai piedi della facciata stessa.

I capitelli presentano le tipologie più varie e fantasiose e, dalla seconda metà del secolo, nei capitelli e nei fregi vengono inserite piccole teste umane che presentano sul viso l’espressione di sentimenti diversi.