I sondaggi del Temenos

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Ricostruzione generale del muro in pietra e del muro in mattone crudo ad ovest del complesso dei Grandi Iwan

Lo scopo di questi sondaggi è di investigare la storia più antica del Temenos di Hatra, che precede la sua fase monumentale. Poiché il Temenos è il centro reale della città, la ragione della sua ricchezza e della sua fama, l’indagine sulle sue origini e sul suo sviluppo dovrebbe fornire un quadro reale della storia della città stessa.

Sul retro, a ovest del complesso dei Grandi Iwan, è stata messa in luce una sequenza occupazionale che risale a un periodo che precede quello conosciuto finora grazie alle fonti epigrafiche, che consiste in primo luogo, in due fasi edilizie: un grande muro in pietra con torrioni semicircolari e un altro, più antico, costruito in mattone crudo che presenta un largo torrione rettangolare, dove il muro cambia direzione. E’ possibile che entrambi siano da identificare con delle antiche recinzioni di un’area sacra precedente a quella visibile attualmente.

Il muro in pietra corre parallelo al muro ovest del complesso dei Grandi Iwan, per una lunghezza di 115 m circa, e probabilmente non è mai stato mai terminato. Il muro in mattone crudo invece è parzialmente distrutto dalle fondazioni di quello in pietra ed è parallelo a questo per un tratto; piega poi verso nord-est e sembra continuare al di là dei limiti conservati del muro in pietra. Ad esso sono stati accostati posteriormente alcuni ambienti, in modo analogo a quanto appare nella cinta attuale del Temenos. Non è stata finora ritrovata nessuna traccia di apertura.

Precede la costruzione del muro in crudo una serie di livelli archeologici che giungono fino al terreno vergine e che testimoniano diverse fasi di uno stanziamento domestico-artigianale, che non sembra aver nulla in comune con installazioni di tipo religioso. Data la ristrettezza dei sondaggi, è impossibile dire, per ora, se le strutture appartenenti alle due fasi abitative profonde rappresentassero un villaggio di sedentari o strutture sparse che potevano costituire un insediamento semi-temporaneo.

generale-mc-mp-te1-te28-col-mostrinaE’ difficile datare con sicurezza questi livelli, ma è possibile proporre una datazione tra il IV e il III sec. a.C.

Sembra così delinearsi una storia dell’area del Temenos più complessa e più articolata di quanto fosse possibile pensare finora.

Si può supporre che le tribù arabe che si riunivano in questo luogo ricco d’acqua, cominciassero, già nel II – I sec. a.C., a costruire un grande santuario, a cui doveva appartenere il muro in mattone crudo messo in luce negli ultimi anni. E’ possibile che il muro in pietra dovesse originariamente recingere un’area che comprendeva all’interno i Templi di Maran, Shahiru e Samya, anch’essi in pietra.

La fase architettonica attuale del II sec. d.C. è solo il punto di arrivo di un lungo sviluppo che consiste nella sistemazione in un tutto omogeneo dei templi più antichi, con la creazione di una terrazza nell’area occidentale del Temenos, che ricopre le strutture più antiche come le due cinte in pietra e in mattone crudo, con la costruzione dei Grandi Iwan e con l’ingrandimento dell’area sacra. L’aspetto maestoso e scenografico del Temenos culmina con il fastoso tempio di Allat, vera e propria summa della decorazione architettonica di Hatra, che rompe con la sua linea la divisione tra terrazza e cortile e conclude, alla fine del secolo, l’evoluzione del Temenos.